ORTODONZIA
L’ortodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di prevenire, individuare e correggere le anomalie dell’occlusione dette malocclusioni.
L’apparato stomatognatico è costituito dalle ossa mascellari (mascellare superiore e mandibola), dalle arcate dento-alveolari, dal sistema neuromuscolare, dalle articolazioni temporo-mandibolari e svolge un ruolo determinante nell’espletamento di funzioni quali deglutizione, respirazione, fonazione e masticazione, essenziali per la vita dell’individuo.
Quando la crescita e lo sviluppo dei vari componenti dell’apparato stomatognatico avviene in maniera fisiologica i rapporti tra denti e ossa della faccia si sviluppano in maniera armonica. Tuttavia fattori genetici (che si trasmettono con il patrimonio genetico), congeniti (che intervengono durante lo sviluppo fetale), e acquisiti (di tipo ambientale e comportamentale) possono alterare lo sviluppo e la crescita dei vari componenti con l’instaurarsi di diversi quadri di malocclusione.
L’ortodonzia ha lo scopo di intercettare e correggere le anomalie dell’occlusione mantenendo o riportando gli organi della masticazione e il profilo facciale nella posizione più corretta possibile. Essa si rivolge sia ai bambini sia agli adulti, con differenti obiettivi terapeutici.
TIPI DI MALOCCLUSIONE
La mancata coordinazione delle due arcate su uno dei tre piani dello spazio può dare origine ad una malocclusione.
Le malocclusioni sagittali si caratterizzano per un alterato rapporto antero-posteriore tra l’arcata mascellare e quella mandibolare, e si dividono in tre classi: malocclusione di classe I (l’occlusione nei settori laterali e posteriori è normale, ma la disarmonia interessa i denti anteriori dell’arcata, che possono presentarsi affollati e disallineati oppure sventagliati e sporgenti);malocclusione di classe II (conseguente a una protrusione del mascellare e dell’arcata superiore e/o ad una retrusione della mandibola e dell’arcata inferiore); malocclusione di classe III (è il risultato un ridotto sviluppo del mascellare e della retrusione dell’arcata superiore e/o di un eccessivo sviluppo della mandibola con slittamento anteriore dei denti dell’arcata inferiore).
Nelle malocclusioni trasversali generalmente si inverte il modello di chiusura “a coperchio di scatola” tra l’arcata mascellare e quella mandibolare. Nei settori laterali l’arcata superiore cade all’interno dell’arcata inferiore con la comparsa di un morso crociato.
La disarmonia trasversale deriva generalmente da una contrazione del mascellare superiore e del palato, spesso associata ad un insufficiente sviluppo trasversale del terzo medio della faccia.
Le malocclusioni verticali si caratterizzano per un alterato rapporto tra i settori anteriori dell’arcata mascellare e mandibolare. Nell’occlusione normale i denti anteriori superiori coprono solo 1/3 dei denti inferiori. Una scarsa o assente sovraocclusione degli incisivi determina un morso aperto, mentre un’eccessiva sovrapposizione incisiva sul piano verticale da luogo al morso profondo.
Ciascuna delle malocclusioni può localizzarsi al solo settore dentale, producendo una malocclusione dentale, oppure coinvolgere le basi scheletriche del mascellare e della mandibola, dando luogo ad una malocclusione scheletrica. Spesso le malocclusioni coinvolgono sia i denti sia le ossa, delineando delle forme dento-scheletriche. In uno stesso soggetto inoltre, possono coesistere malocclusioni su più piani dello spazio, generando problematiche complesse.
ORTODONZIA NEL PAZIENTE IN CRESCITA
Nel paziente in crescita l’ortodonzia esprime il suo massimo potenziale di trattamento delle malocclusioni. Individuare le anomalie occlusali durante la crescita e lo sviluppo della dentizione e delle componenti scheletriche consente, infatti, di intercettare ed eventualmente correggere precocemente dei modelli di crescita alterati, permettendo all’apparato stomatognatico di proseguire la sua crescita secondo un modello più fisiologico.
Nei bambini i muscoli e le relative inserzioni ossee possono essere facilmente influenzabili dalla terapia verso una condizione bilanciata e soprattutto stabile nel tempo. L’approccio ortodontico alle patologie malocclusive in età di crescita è quindi auspicabile nella maggior parte dei casi. Lo scopo dell’ortodonzia in questa fascia di età è quello di riconoscere e correggere le problematiche funzionali, le anomalie della permuta e della dentizione, le alterazioni scheletriche nella crescita dei mascellari, attraverso una terapia funzionale, miofunzionale, ortodontica e ortopedica, con l’utilizzo di apparecchi fissi, cioè incollati sugli elementi dentali, oppure rimovibili.
Numerose alterazioni funzionali tra cui una deglutizione atipica, una respirazione prevalentemente orale (in bambini con ipertrofia delle adenoidi e tonsille, allergie) e abitudini viziate quali la suzione del dito o del ciuccio prolungata oltre i 3 anni di età, l’interposizione del labbro inferiore tra i denti, creano delle pressioni e forze anomale che agiscono sulle arcate dentali e sui mascellari, alterando l’equilibrio di crescita fisiologico e causando malocclusione. Se tali situazioni vengono precocemente individuate e sospese consentono un normale ripristino della fisiologia con un risultato stabile e soddisfacente. La capacità di recupero della corretta morfologia dipende dalla tempestività nella sospensione dell’abitudine. Se non vengono sospese precocemente e il quadro malocclusivo si è già instaurato, il trattamento intercettivo delle malocclusioni durante le fasi di permuta può essere di grande aiuto nel ridurre la gravità dei problemi o nell’evitare l’insorgenza di patologie malocclusive più importanti.
Esistono inoltre problematiche principalmente dentali che si manifestano durante lo sviluppo della dentizione e la permuta in grado anch’esse di alterare i rapporti occlusali. Per esempio la presenza di processi cariosi e la perdita prematura degli elementi decidui, oppure l’anchilosi, cioè la fusione con l’osso, e la persistenza del dente da latte, possono determinare uno spostamento dei denti vicini e la conseguente perdita dello spazio necessario per l’eruzione del dente permanente di sostituzione, il quale può dislocarsi o addirittura perdere la capacità di eruzione, quando il problema non viene individuato precocemente. Esistono inoltre anomalie del numero dei denti (denti in più o in meno), e della loro posizione (malposizione o inclusione ossea): in questi casi una terapia ortodontica può essere risolutiva nel gestire lo spazio, nel favorire l’eruzione spontanea dei denti permanenti, oppure nel recuperare in arcata tali elementi, qualora la diagnosi avvenga a permuta completata.
Quando la malocclusione è conseguenza di condizioni strutturali, perlopiù basate su fattori genetici, un trattamento precoce offre l’opportunità di una correzione della malocclusione scheletrica, mediante apparecchiature ortopedico-funzionali e garantisce un miglioramento della patologia malocclusiva.
Tuttavia a volte, nonostante il trattamento intercettivo e precoce abbia consentito un miglioramento significativo della malocclusione, il paziente necessita di una seconda fase di terapia dopo l’eruzione di tutti i denti permanenti, durante la quale vengono perfezionati i rapporti occlusali mediante apparecchio fisso multibrackets. Questo accade soprattutto nei casi di malocclusione moderata o grave. Il momento migliore per intervenire con un trattamento ortodontico mediante apparecchio ortodontico fisso è durante l’adolescenza, quando i denti permanenti sono appena erotti, ed è ancora presente un potenziale di crescita ossea verticale e sagittale.
ORTODONZIA NELL’ADULTO
Sempre più frequentemente l’ortodonzia si rivolge a pazienti di tutte le età. Oggi molti adulti richiedono un trattamento ortodontico per motivi principalmente estetici e funzionali. Il trattamento ortodontico nel paziente adulto è principalmente diretto alla correzione delle malocclusioni dento-alveolari. In presenza di malocclusioni scheletriche, vista l’età del paziente, non è possibile influenzare la crescita dei mascellari, dunque l’ortodonzia consente un compenso dentale della malocclusione, che permette di ristabilire un’occlusione funzionale. Nell’adulto le malocclusioni scheletriche gravi, caratterizzate da forte disarmonia del profilo facciale, necessitano invece di un approccio combinato ortodontico e chirurgico maxillo-facciale.
Per venire incontro alle esigenze e alle richieste prevalentemente estetiche dei pazienti adulti i dispositivi ortodontici mirano ad essere poco visibili. Per questo scopo sono a disposizione brackets trasparenti in fibra di vetro, che riducono notevolmente l’impatto visivo del comune apparecchio fisso di metallo, oppure sistematiche totalmente trasparenti mediante mascherine invisibili detti aligners.
INVISALIGN
Invisalign, rappresenta una nuova tipologia di apparecchio ortodontico, rimovibile ma con la funzione di un apparecchio fisso, completamente invisibile, realizzato in materiale plastico totalmente trasparente, che risolve efficacemente numerose malocclusioni, senza compromettere la vita sociale di chi lo indossa quotidianamente, che può tranquillamente mangiare, masticare, ridere e sorridere, senza fare vedere ad altri questo dispositivo.
La visita preliminare con l’ortodontista consente di selezionare i casi che possono essere efficacemente trattati con la metodica invisalign.
Ulteriori informazioni sul sito invisalign.it